Opus One – Il grand cru della Napa Valley

Opus One – Il grand cru della Napa Valley

La storia…

Tra le grandi famiglie del mondo del vino in Europa, quella dei Rothschild è probabilmente la più famosa in assoluto. A 20 anni, il Barone Philippe riprende la gestione del celebre Chateau Mouton Rothschild al posto di suo padre, Baron Henri. Lo spirito immaginario di Philippe cambierà il mondo del vino. Inventa l’imbottigliamento diretto in cantina, finanzia grandi artisti chiedendo loro di illustrare le sue etichette e, in partenariato con Robert Mondavi nel 1979, crea, ad Oakville, in Napa Valley, Opus One. Così, l’enologo dello Chateau Mouton Rothschild, Lucien Sionneau, e il figlio di Robert Mondavi, Tim, vinificarono insieme il primo millesimo di Opus One nel 1979. Le prime due annate furono entrambe presentate nel 1984, quando si assistette alla nascita di quello che Opus One raffigura oggi: il primo vino americano a essere designato come Premier Grand Cru. Nel 2005, Constellation Brands acquista la RM Corporation, diventando così co-proprietario al 50% di Opus One, sebbene alcune operazioni siano rimaste indipendenti (la gestione del vigneto, la vendita nazionale ed internazionale e la gestione amministrativa).

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© Opus One

Robert Mondavi

Figurando fra i pionieri del vino del Nuovo Mondo, Robert Mondavi è una personalità di portata internazionale. Con la sua passione innata per l’eccellenza, Robert Mondavi ha condotto un rinascimento del vino di qualità in California durante sei decenni. Tra le tante realizzazioni, ha introdotto la fermentazione a temperatura controllata, l’allevamento in botti di quercia francese e l’alta densità in viticoltura in un’industria vinicola americana appena nascente. Uno degli americani rari a essere decorato della Legione d’Onore, Robert Mondavi ha dato prova di una visione straordinaria come cofondatore d’Opus One.

© Opus One

© Opus One

In vigna e in cantina

Il vigneto di Opus One non passa certamente inosservato. Coltivati con passione e con una visione unica, i quattro lotti che formano i 68 ettari del castello sono unici nella Napa Valley. La continuità nella maniera in cui le viti sono piantate, ordinate e vendemmiate impregna ogni annata di una qualità che non si è mai smentita. Le viti sono piantate ad una densità cinque a sei volte superiore alle piantagioni abituali in California. Le piantagioni più dense producono acini di piccola misura, con una percentuale più elevata di pellicola rispetto alla polpa e sapori ed aromi più intensi. Ogni grappolo di uva delle vigne d’Opus One è vendemmiato manualmente e in seguito trasportato con la stessa cura della vigna al dominio. L’integrità dell’uva è protetta dalla sua sistemazione in scatole che non contengono più di 16 kg. La vinificazione è altrettanto delicata. Non c’è nessun compromesso: le migliori battiques francesi sono utilizzate per allevare il 90% di cabernet sauvignon, spesso dominante, completato del cabernet franc, dal merlot, da un pizzico di malbec e di petit verdot. Dopo 18 mesi in barili, il vino viene imbottigliato. Quindi, dopo altri 12 mesi in bottiglia, il vino è finalmente messo sul mercato: cioè tre anni di gestazione dopo il raccolto.

 Opus One 2013

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Il 2013 fu un’annata eccezionale in California: già questo basta ad annunciare la grande riuscita di Opus One 2013. Una trama di tannini granulosi e fini circonda un profondo e cesellato palato che ricorda più note di sottobosco, ciliegia e semi di cacao torrefatti che le classiche di cassis dolci. Nel finale cioccolato fondente, pietre, minerali accanto ad un tocco di tabacco dolce e liquirizia. L’assemblaggio finale comprende il 79% di Cabernet Sauvignon, il 7% di Cabernet Franc, il 6% di Petit Verdot, il 6% di Merlot ed il 2% di Malbec.

Opus One 2013

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