I vigneti di Montalcino, piccolo paesino a 40 chilometri a Sud della città di Siena, producono vino rosso da sempre. Tuttavia, il Brunello nacque intorno al 1800, a seguito di una brillante intuizione di Clemente Biondi Santi, un farmacista con la passione innata per la viticoltura. Egli credette nell’immenso potenziale e nella complessità di questo terroir, ideale per la produzione di vini strutturati e di carattere, decidendo di vinificare in purezza il vitigno locale più comune: il Sangiovese Grosso.
Passati alcuni decenni, il mondo intero si accorse della straordinaria potenzialità del vino. Così, per proteggerne la qualità, venne instituita la denominazione e creato il disciplinare di produzione. Il vitigno con il quale viene prodotto il Brunello di Montalcino è esclusivamente il Sangiovese, in particolare la tipologia Sangiovese Grosso, che differisce in quanto a grandezza degli acini e spessore della buccia, dove vi sono racchiusi tutti i segreti, le potenzialità e le sostanze che caratterizzano il vino. La macerazione delle bucce ha una durata più lunga del normale, 30 giorni circa, ai quali seguono, come da disciplinare, 5 anni di affinamento in botti di rovere. Il boquet del Brunello è molto particolare e i più appassionati rimarcano spesso quanto sia difficile descriverlo, riportarne accuratamente le note. I frutti rossi croccanti e sotto spirito, la complessità donata da note di caffè, the, terra e funghi sono mescolate tra di loro e arricchite da note balsamiche. È un vino che generalmente sopporta un lungo invecchiamento, maturando e migliorando nel tempo. Naturalmente l’importante è la conservazione: al fresco in cantina, a temperatura costante, tenendo le bottiglie coricate.
Il Brunello acquistò la sua fama e divenne popolare negli anni ’90 del secolo scorso, grazie soprattutto alla dedizione dei produttori locali, a straordinarie ricerche sul territorio e a cospicui investimenti di alcune famiglie americane. È un vino longevo, di carattere e prezioso, che merita un posto speciale nella cantina di ogni enoappassionato.
Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino venne istituito nel 1967, in seguito al riconoscimento della D.O.C., e rappresenta una libera associazione di produttori motivati a difendere la qualità del loro vino e a esaltarne le caratteristiche. Il Consorzio si occupa di curare l’immagine della denominazione, organizza numerosi eventi di promozione (in Italia e all’Estero), e diffonde le principali notizie attraverso il sito web, il blog e i social network. Una delle attività più importanti è l’assistenza alla stampa specializzata: il Consorzio organizza, infatti, numerose degustazioni e visite, soprattutto per gli opinion makers durante il periodo delle anteprime. Nella disciplinare vengono delimitati i confini entro il quale si può produrre il Brunello di Montalcino, cioè all’interno del territorio dell’omonino comune, un comprensorio di circa 24000 ettari di cui solo il 15% viene vinificato.
Qualche settimana fa si è svolta l’anteprima dei nuovi Brunello di Montalcino 2011 e Brunello di Montalcino Riserva 2010 negli Stati Uniti. In Italia, per la celebre manifestazione che svela le nuove annate dovremmo aspettare ancora qualche giorno (Benvenuto Brunello si terrà infatti il 19 e il 20 Febbraio).
Tuttavia, alcuni dei più importanti critici si sono già espressi e possiamo farci un’idea di quello che ci attende…
Brunello di Montalcino 2011
Il 2011 è stata un’annata particolare. È stata definita l’annata dell’agricoltore e dell’enologo, poiché la differenza è data proprio da come hanno affrontato la stagione, prima in vigna e poi in cantina, le stesse aziende. Il Sangiovese e il Brunello sono due punti di riferimento per i consumatori, che in questi vini apprezzeranno, oltre alla personalità dei singoli produttori intrisa in ciascun vino, soprattutto la morbidezza e la bevibilità, essendo generalmente meno complessi dell’annata 2010. La magia e la passione dell’uomo si riflettono in un Brunello fresco, limpido, facile e pronto da bere, senza perdere la sua eleganza. Al naso, note di ciliegia, pelle, erbe aromatiche, caffè. Al gusto, un corpo armonico con una lunga persistenza aromatica.
Brunello di Montalcino Riserva 2010
La Riserva è un vino che conferma a pieno di doni della natura a Montalcino. La vendemmia del 2010 fu una delle migliori degli ultimi decenni, grazie soprattutto alle ottime condizioni climatiche, ampiamente decantata in tutto il mondo. Tuttavia, rappresenta un vino ancora da capire, per il quel bisogna attendere un po’ prima di apprezzarne a pieno le qualità. Secondo Walter Speller, firma e voce di jancisrobinson.com, questi vini hanno bisogno ancora di invecchiare, sono difficili da comprendere e ancora troppo chiusi, nonostante tutti gli elementi siano ben integrati. La qualità rimane comunque alta, come non la si vedeva da anni.
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