Sancerre – Storia e tipicità

Sancerre – Storia e tipicità

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Alphonse Mellot

Se i miti e le leggende che circondano Sancerre lasciano supporre che la vigna esista fin dall’antichità, tuttavia si dovrà attendere l’anno 582 e Grégoire de Tours perché la sua esistenza sia indicata negli scritti. Nel 12esimo secolo, grazie all’appoggio dei monaci augustiniani e dei conti di Sancerre, la regione viticola conoscerà un aumento considerevole. La produzione, composta soprattutto da vino rosso derivato dalle uve di Pinot Noir, inizia ad essere esportata e citata negli scritti reali dell’epoca. Quando la fillossera devastò le viti, la rinascita della zona del Sancerre fu guidata dal Sauvignon Blanc, vite particolarmente adeguata al clima. La sua qualità fu riconosciuta nel 1936, con il conseguimento dello statuto di AOC. 23 anni più tardi, anche i vini rossi e rosé iniziarono ad essere inclusi nella denominazione.

La tipicità del terroir

Situata sulla riva sinistra della regione vinicola della Loira, la denominazione Sancerre copre 2.770 ettari. Arroccata su uno sperone roccioso, la città si affaccia sul fiume e sui suoi vigneti.. Quest’ultima dispone di una base geologica calcarea del Kimméridgien, del Portlandien e dell’Oxfordien. Ma col tempo, la roccia madre si è a poco a poco alterata ed ha partorito vari tipi di suolo. Sulle colline più ad ovest della denominazione, si trovano le terre bianche a motivo dominante argilo-calcareo. A est, il paesaggio è caratterizzato da terre siliceo-argillose su cui si rilevano le cosiddette “caillottes”, pietre calcaree, tipiche della regione . Qui, il clima è semi-continentale. Inoltre, si osserva la presenza di tanti microclimi dovuti alla molteplicità di colline e di pendenze che favoriscono le differenze d’esposizione.

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Henri Bourgeois

Una gamma ampia

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Henri Bourgeois

I vigneti di Sancerre sono noti soprattutto per la produzione di vini bianchi da Sauvignon: freschi e fruttati, offrono una gamma di sfumature a seconda del tipo di terreno. Al naso, si percepisce una scorrevolezza notevole, predominata da note di agrumi, d’acacia, di silice sfregato o di pietra cannone. Vivaci e imponenti, caratterizzati da una bella struttura, questi vini seducono con il loro finale lungo dalle note minerali e floreali. Questi grandi vini hanno un potenziale di guardia di almeno 15 anni.

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Alphonse Mellot

Il Sancerre rosso, prodotto da uve di Pinot Nero, offre un piacevole bouquet di marasche: pieni e persistenti in bocca, sono l’accompagnamento perfetto per carni bianche. Profumati e fini, possiedono una struttura allo stesso tempo leggera e profonda. I tannini sono fusi e setosi in bocca. Il loro potenziale di guardia, tuttavia, è inferiore ai vini bianchi. Teneri e sottili, i vini rosati sono i più rari di questa denominazione. Al naso, molto fruttati e caratterizzati da fragranze di agrumi accompagnano, frutta gialla e bianca. La bocca è tesa, rotonda e di una grande freschezza.

 

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