L’annata vitivinicola del 2017
Domaine Comte Abbatucci ©Claude Cruells

L’annata vitivinicola del 2017

L’annata vitivinicola del 2017 presenta degli alti e dei bassi. Le gelate di aprile, seguite da violenti temporali hanno danneggiato le viti durante il germogliamento. L’estate calda e secca ha indotto i produttori a vendemmiare due settimane in anticipo. Che sia colpa del cambiamento climatico o della personalità di Madre Natura, una cosa è certa: il 2017 sarà un anno di qualità e non di quantità per molti produttori francesi, italiani e spagnoli. 

Condizioni climatiche estreme e raccolto ridotto

In tutta Europa, l’annata vitivinicola 2017 verrà ricordato per le estreme condizioni climatiche primaverili e per gli scarsi raccolti che ne sono derivati. Il 27 aprile una fatale gelata nelle prime ore del mattino, preceduta da una giornata abbastanza fredda, ha colpito duramente le vigne di Bordeaux, distruggendo i primi germogli delle viti. Sebbene molte cantine hanno tentato di diminuire l’impatto di questo colpo posiziondando dei fuochi fra le vigne e sparando aria calda, in molti casi la difesa contro madre natura si è dimostrato uno sforzo inutile. L’intera regione di Bordeaux ha subito una perdita del 40% dell’intero raccolto, con alcune cantine, soprattutto intorno a Saint-Emilion, che hanno perso oltre l’80% del raccolto

Le gelate della primavera hanno fortemente pesato sulla produzione anche in altre regioni francesi, come l’Alsazia, la Champagne, la Loira e la Borgogna. Il ministro dell’agricoltura francese ha stimato una produzione annua di 37,2 milioni di ettolitri, il 18% in meno del 2016. La Francia si trova di fronte ad una produzione così bassa come la non si era mai vista da diversi anni, precisamente dal 1945.

precoci

Anche il resto d’Europa è stato duramente colpito dalle severe temperature primaverili. Le gelate hanno danneggiato i vigneti delle regioni vinicole più a nord della Spagna, come Rioja, Bierzo, Ribera del Duero e Galicia.  Anche in Italia, diverse regioni sono state colpite dalle gelate. I danni sono compresi tra il 50% e l’80%, a seconda dell’esposizione dei vigneti e della posizione. Una delle regioni più colpite è la Lombardia, dove la temperatura ha toccato per tre notti consecutive il -2. In Friuli Venezia Giulia i vignaioli hanno tentato di accendere dei fuochi nel disperato tentativo di salvare i vigneti. Anche il Piemonte e il Veneto sono stati profondamente colpiti. Diverse regioni hanno deciso di dichiarare con urgenza lo stato di calamità naturale per poter accedere ai finanziamenti e dare una mano ai vignaioli. È assurdo pensare a come due o tre notti di gelate possano distruggere il paziente lavoro di questi vignaioli, soprattutto poiché essi basano, ogni anno, tutti i loro sforzi e le loro energie sulla vite e sui suoi frutti.[1] 

Vendemmie precoci

In seguito alle estreme condizioni climatiche primaverili, è arrivata un’estate molto calda, che ha condotto molte regioni alle vendemmie più precoci di sempre. La data di inizio delle vendemmie è stata anticipata di almeno due settimane in quasi tutte le regioni francesi. Fine Luglio per alcune cantine situate nei Pirenei Orientali e la prima settimana di agosto per il dipartimento della Var in Provenza, per esempio. L’ultima vendemmia così precoce fu quella del 1991, la quale iniziò il 15 agosto. Nella regione della Champagne, le vendemmie sono iniziate il 26 agosto, segnando anche in questa regione un record. In Alsazia, le vendemmie sono iniziate intorno al 24 agosto per le uve da spumante e intorno al 30 per le uve destinate alla produzione di vini fermi. Il fenomeno delle vendemmie precoci sembra essere il risultato di una combinazione di fattori climatici, dalle gelate insolite di aprile e maggio, alle canicole e alle temperature estreme estive, che hanno accelerato la maturazione degli acini e ridotto la loro dimensione. Dpo aver notato questa maturità precoce, lo Chateau Chantegrive nella regione di Graves a Bordeaux ha iniziato a vendemmiare il 23 agosto, mentre il Domaine Abbatucci della Corsica vendemmiava già dal 14 agosto.

© Chateau Pape Clement

© Chateau Pape Clement

Nei vigneti delle regioni italiane più colpite la situazione è ancora più scioccante. Assoenologi prevede che la vendemmia sarà tra le più scarse del dopoguerra, con un calo dei raccolti record del 24% e una produzione che supererà appena i 41 milioni di ettolitri. L’estate troppo calda e la poca pioggia hanno indotto i produttori di tutta la Penisola ad anticipare la data di inizio delle vendemmie. Ad oggi, metà settembre, oltre la metà delle uve è già stata raccolta e avviata alla vinificazione. Lo stato fitosanitario delle uve è risultato complessivamente buono ed il clima asciutto non ha favorito lo sviluppo di malattie, con gradazioni zuccherine piuttosto elevate. Le uve bianche presentano un’acidità inferiore, mentre le rosse presentano un contenuto di antiociani più basso e una conseguente colorazione delle uve non ideale.

Quella del 2017 è stata un’annata difficile in Toscana, marcata dalla siccità e dalla difficoltà di compensare la mancanza di piogge con un’irrigazione di soccorso. Le gelate di aprile hanno colpito alcune cantine del Chianti, del Nobile e della Vernaccia, con ripercussioni negative nelle fasi successive. Anche il Piemonte è stato profondamente esposto al caldo e alla siccità, alle quali si sono unite alcune gelate tardive e delle violente grandinate. 

Un raccolto scarso ma di qualità

Mentre il raccolto sarà profondamente basso in molte regioni vinicole europee, la qualità delle uve non sembra aver sofferto molto. Sebbene esse abbiano raggiunto la maturità prima e sono più piccole del solito, esse presentano una concentrazione ottima. Le uve hanno mantenuto un livello di acidità inferiore, perfetto per i vini ai quali non si richiede un lungo invecchiamento. Inoltre, la maturità precoce ha permesso di evitare alcune malattie. Dalle testimonianze di alcuni produttori in Europa, si può concludere che il 2017 sarà un anno di qualità e non di quantità.

[1] Blog Perlage Suite/Chiara Bassi: “Gelata 2017: disastro nei vigneti italiani, foto e pensieri direttamente dai vignaioli”

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